«Nei giorni scorsi diversi volontari del gruppo “Capracotta cammina” hanno sistemato e restaurato la Baita della Piana del Monte, situata in prossimità della stazione di arrivo della seggiovia di Monte Capraro. A loro va la gratitudine sincera dell’Amministrazione comunale per la generosità e per il forte senso di appartenenza dimostrato nei confronti del nostro amato paese. Grazie di cuore, quindi, a Rosario Carlig – indiscusso capitano della squadra – e a tutti i volontari che a vario titolo si sono adoperati per la buona riuscita dell’intervento di restauro. Capracotta è anche questo!».
La baita della Piana del Monte sul Monte Capraro è stata completamente ristrutturata. Lo comunica direttamente il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, attraverso il suo profilo su facebook. L’amministrazione comunale ha fornito il materiale necessario e gli escursionisti del gruppo “CapracottaCammina”, sorto una ventina d’anni fa su iniziativa di Rosario Carlig per valorizzare e promuovere i sentieri di Capracotta e composto da 150 partecipanti, hanno rimesso a nuovo la baita, abbandonata a se stessa da una decina d’anni. I lavori sono iniziati a fine luglio e sono terminati a metà agosto.
«Abbiamo ripulito l’edificio dal fogliame e dai rifiuti e siamo intervenuti sulle tavole della balaustra e della balconata- spiega Rosario Carlig, portavoce del gruppo CapracottaCammina-. D’ora in avanti, chiunque potrà fermarsi presso la baita in tutta sicurezza per riposarsi o per proteggersi dalla pioggia. Credo che, se fosse trascorso un altro anno, probabilmente avremmo perso l’intera struttura. Voglio ringraziare il sindaco Paglione per l’attenzione e l’apprezzamento manifestato verso questo nostro piccolo contributo finalizzato ad accrescere e rendere più godibile un tratto di tutta la suggestiva e straordinaria sentieristica di 80 km presente nel nostro territorio. Siamo anche grati a tutta l’amministrazione comunale che ha risposto con solerzia alla nostra richiesta di fornirci tutto il necessario per la realizzazione di questo restauro».