Un bimbo di paese, i suoi ricordi di scuola e i racconti del maestro ambientati mentalmente nei luoghi familiari.
Sotto l’altare maggiore della Chiesa Madre la leggenda del “Cristo del Mare”.
Un bambino sulla spiaggia trova, portato dalle onde, la scultura lignea, corrosa dall’acqua, di un crocifisso. Le mani forate ed i piedi non portano i chiodi: è privo della croce. Il parroco come consapevole di un segno del Cielo, per il suo villaggio di pescatori, fa costruire una bella croce di legno pregiato e il Cristo viene innalzato sull’altare maggiore.
Ma il giorno dopo la croce è vuota e il Crocifisso giace sul piano dell’altare.
Il Cristo del Mare forse non riteneva degna una croce pur così raffinata?
Se ne farà allora una di argento, poi d’oro ma il Cristo scenderà sempre durante la notte dal Calvario.
Il dubbio… il non capire il Segno…
Poi lo stesso bambino, giorni dopo, vede sulla riva galleggiare dei legni: sono ciò che resta del fasciame di una barca naufragata. I pescatori non sono sopravvissuti.
Corre, allora, in paese strillando di aver trovato la Croce del Cristo del Mare e, mentre tutti lo prendono in giro, il parroco intuisce e fa costruire una rozza croce con la vernice scrostata dove pone il Gesù innalzandolo ancora sopra l’altare.
L’indomani tutti corrono a vedere e trovano il Cristo ancora sulla croce. La croce, ora sì degna di Lui, fatta di relitti cui i pescatori morenti si erano aggrappati invocando il Suo Nome…