Panorama di Castellammare di Stabia dalla funivia di Monte Faito
Dallo sport alla politica, dal teatro alla televisione, dalla musica all’archeologia, dal giornalismo alla magistratura e al mondo delle istituzioni, dalla ricchezza del patrimonio ambientale e culturale alle grandi tradizioni imprenditoriali legate al mare. La lista delle eccellenze della città di Castellammare di Stabia è troppo lunga per poter essere elencate nel dettaglio.
Dopo l’annunciato ritiro estivo della Juve Stabia a Capracotta dal 15 al 24 luglio da parte del sindaco Candido Paglione, vi accompagniamo in un rapido viaggio alla scoperta di Castellammare di Stabia, della sua storia e delle sue bellezze.
Castellammare di Stabia è una delle più importanti città dell’area metropolitana di Napoli. Conta oltre sessantamila abitanti e si trova sul mare nella parte meridionale del golfo di Napoli, vicino alla foce del fiume Sarno, alle porte della Penisola Sorrentina. Il suo lungomare si estende per circa 14 chilometri.
Il toponimo ricorda alcuni dei momenti più importanti della sua storia: un castello medievale sul mare e il nome della città in epoca antica, Stabiae, distrutta dalla famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. insieme alle più celebri Ercolano e Pompei. In quell’occasione, il celebre naturalista e comandante della flotta imperiale di Miseno Plinio il Vecchio trovò la morte proprio sulla spiaggia di Stabiae per le esalazioni dei gas tossici dopo aver raggiunto la città via mare per osservare l’eruzione più da vicino.
Scavi archeologici di Stabiae: la Villa di Arianna
Per la sua eccezionale posizione strategica, Castellammare di Stabia ha sempre svolto un ruolo centrale nella storia di Napoli e del suo Regno. Assediata da Silla, passa successivamente sotto il controllo dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, degli Spagnoli, degli Austriaci e dei Borbone. L’antica residenza reale sulla collina di Quisisana viene citata da Giovanni Boccaccio in una novella del suo “Decameron”. Nel 1749, una campagna di scavo riporta alla luce i resti delle ville romane dell’antica città di Stabiae. Nel 1783, vengono aperti i primi cantieri navali italiani. Nella loro plurisecolare attività, i cantieri navali di Castellammare di Stabia hanno visto nascere importanti navi. Tra queste ricordiamo la nave scuola della marina italiana “Amerigo Vespucci” fino ai più recenti traghetti “Cruise Roma” e “Cruise Barcelona”, attualmente i più grandi in servizio nel Mar Mediterraneo. Nel 1836, vengono inaugurate le terme, oggi denominate “Antiche Terme” per l’apertura di un secondo imponente stabilimento termale nel 1964 (le cd. “Nuove Terme”), che rendono la città un centro termale rinomato per la degustazione dei vari tipi di acqua, cure terapeutiche e spettacoli culturali. L’archeologia e il termalismo attirano numerosi visitatori che stimolano lo sviluppo di numerose strutture ricettive. Oggi, Castellammare di Stabia è una delle città più turistiche dell’intera Campania, alle spalle solo di Napoli e Sorrento, per l’alto numero di presenze negli alberghi grazie alla possibilità di offrire prezzi di soggiorno più convenienti rispetto alle vicine città turistiche di fama internazionale con le quali è collegata tramite una vasta gamma di mezzi di trasporto su gomma, ferro e mare: Pompei, Vico Equense, Sorrento, Amalfi, Positano, ecc. Da questo punto di vista, va segnalato che Castellamare di Stabia è stata una delle prime città italiane a essere raggiunta da una linea ferroviaria (1845). Attualmente è attraversata da ben due linee ferroviarie (la ferrovia Torre annunziata- Gragnano delle Fs e quella Napoli-Torre Annunziata- Sorrento della Circumvesuviana). Possiede uno dei porti turistici più grandi e più all’avanguardia d’Europa, “Marina di Stabia”, e un trafficato porto per il trasporto di passeggeri verso Napoli, Capri e le località turistiche della Penisola Sorrentina. Per questo motivo, Castellammare di Stabia è stata ribattezzata la “Città dei due porti”. Infine, non possiamo dimenticare la panoramica funivia che collega la città con il Monte Faito, luogo di vacanza e meta di svago degli abitanti di tutta l’area metropolitana di Napoli.
La nave scuola della marina italiana “Amerigo Vespucci”
Castellammare di Stabia è sede di una arcidiocesi, quella di Castellammare-Sorrento, ha un museo archeologico e un importante liceo classico, il “Plinio Seniore” (Plinio il Vecchio), dove hanno studiato tantissime illustri personalità.
L’elenco degli stabiesi famosi a livello nazionale è davvero lunghissimo: i calciatori Raffaele Ametrano, Antonio e Gianluigi Donnarumma, Gennaro Iezzo, Antonio Mirante e Fabio Quagliarella; il giurista Francesco Paolo Bonifacio; i canottieri pluridecorati Catello Amarante (1979), Catello Amarante (1990), Salvatore Amitrano, Gioacchino Cascone, Antonio Cirillo, Enrico D’Aniello, Dario Dentale, Francesco Esposito, Vincenzo Serpico; gli attori Anna Ammirati, Enzo Cannavale, Italo Celoro, Maria Comegna, Mariana Falace, Gianfelice Imparato, Aldo Izzo, Antonio Latella, Antonio Milo, Natale Montillo, Andrea Refuto, Giovanni Rienzo, Dora Romano, Sebastiano Somma e Luisella Viviani; il comico Simone Schettino; i compositori Luigi Denza e Raffaele Viviani; i giornalisti Antonio Polito, Luigi Vicinanza e Giuseppe Vignano; il ginnasta Salvatore Maresca; il politico Antonio Gava; la nuotatrice e paraciclista Angela Procida; il fumettista Fabio D’Auria; l’archeologo Libero D’Orsi; i musicisti Francesco De Angelis, Laura De Fusco, Michele Esposito e Franco Langella; il velista Giulio De Stefano e gli uomini dell’Arma Antonio Dimitri, Libero Lo Sardo, Francesco Negri, Giorgio Piccirillo e Manfredi Talamo. Solo per citarne alcuni.
Le Antiche Terme di Castellammare di Stabia
Vogliamo chiudere con una curiosità. Esistono due Castellammare di Stabia: una sulla Terra, nell’area metropolitana di Napoli, e un’altra… nello spazio. Nel 2013, l’Unione Astrofili Italiani ha denominato un asteroide, il “152481 Stabia”, con l’appellativo della città in onore del suo scopritore, lo stabiese Ernesto Guido.
Ps. A Castellammare di Stabia, tutti sono benvenuti. Il santo patrono, san Catello, è infatti il protettore dei forestieri: aiutava coloro che fuggivano dalle razzie, poiché vessati e logorati nel corpo e nell’anima, profughi, esuli, migranti dalla violenza. Una lezione antica quanto mai attuale nei nostri tempi…