Dopo la Juve Stabia, anche la “SS Turris Calcio 1944” ha scelto Capracotta per il ritiro pre-campionato. La “Turris 1944” è una società calcistica con sede nella città di Torre del Greco, nella città metropolitana di Napoli. Milita in Serie Lega Pro, la terza divisione del campionato italiano. Vi raccontiamo la storia del sodalizio sportivo torrese.
La storia narra in principio della Torrese, sorta nel 1920 e sparita con la guerra, come prima squadra di calcio a Torre del Greco. L’attuale società affonda le proprie radici, invece, nell’anno 1944. Al “Gran Caffe’ Palumbo” si incontrano “Cicciotto” Coscia, Raffaele Carbone, Amerigo Liguori, futuro sindaco e presidente del club, e Aniello Mazza, arbitro di serie A, per concretizzare quello che un’assemblea popolare, tenutasi il 10 settembre di quell’anno, aveva sancito. Si arriverà al 9 dicembre 1944 perché la Società Polisportiva Turris trasmetta tutti gli incartamenti per l’iscrizione al campionato di Prima Divisione.
Segue la partecipazione alla serie C del Sud (1946-47), poi la IV Serie. Nel mezzo, il 12 novembre 1950, l’inaugurazione del nuovo stadio che verrà intitolato ad Amerigo Liguori dopo la sua prematura scomparsa nel 1951. La Turris, superato un periodo di crisi, riparte dal campionato di Prima Categoria (l’attuale Eccellenza) vincendo il proprio girone nell’annata 1960-61, ma nelle finali per l’accesso alla IV Serie soccombe con Atripalda, Caivanese ed Angri. La cosa si ripeterà nelle finali del 1965-66. Viene ripescata in D nel ’68. L’annata 1968-69 è quella che culminerà con il famoso spareggio di Roma col Sorrento: esodo torrese ma amara sconfitta per 1-0. L’anno dopo, la Turris ci riprova: vince il campionato ma una sentenza a bocce ferme ribalta il risultato del campo per un presunto illecito legato ad un “premio a vincere” promesso dall’ex corallino Sommella al Castrovillari per battere il Savoia (secondo classificato), che viene promosso in C d’ufficio. Nel ’70-71, la squadra domina il campionato e, stavolta, entra in C dalla porta principale. Gli anni Settanta sono un concentrato di degni piazzamenti nella C unica, vittorie storiche contro squadre di blasone e un pensierino sempre più insistente alla serie B. Quando la Lega decide di modificare la serie C, creando la C1, la Turris riesce a centrare l’obiettivo di classificarsi tra le prime dodici.
La stagione del terremoto (1980-81) farà sprofondare i Corallini in C2. Negli anni Ottanta la Turris, tra qualche crisi societaria, qualche tentativo di promozione e qualche salvezza più sofferta, mantiene la categoria.
La nuova scossa, nel ’93-94, la dà una giovane dirigenza che salva la Turris da un nuovo spettro di fallimento e scommette sull’allenatore delle giovanili Antonio Merolla. Il suo calcio rivoluzionario trascina un’intera città: porta la Turris allo spareggio per la C1 col Sora (perso ai rigori) e al meritato ripescaggio in C1. Sarà un’altalena tra C1 e C2 per i restanti anni ’90: nel mezzo, una promozione sul campo conquistata nel ’97 a spese del Benevento con vittoria nella finale playoff ad Avellino prima del ridimensionamento. La successiva “reggenza” del professor Sasso mantiene la C2 al primo anno, ma nel 2000-2001 la situazione sprofonda e culmina con la retrocessione di Tricase ai playout. La Turris torna nell’inferno dei Dilettanti dopo 31 anni.
Si pensa che si risalirà ben presto in C e invece la squadra collezionerà addirittura altre due retrocessioni fino alla Promozione. Cala definitivamente il sipario sulla storia Fc Turris 1944. Il calcio a Torre del Greco riparte, così, dell’Eccellenza con l’acquisizione del titolo sportivo del Gaudianum e con una dirigenza allargata che promette bene. La D passerà, però, ancora per l’acquisto di altro titolo, con il picco più alto nell’annata delle due finali, perse, di Coppa Italia e playoff nazionali contro Perugia e Rimini. Negli anni successivi, si registrano la vittoria di una Coppa Italia di D e tante tensioni fino alla necessità di acquisire un nuovo titolo sportivo, quello di Eccellenza del Miano, per ripartire.
Al gong per l’iscrizione al campionato di D 2017-2018, l’imprenditore locale Antonio Colantonio salva il club. Al suo fianco il fido direttore generale Rosario Primicile. La prima stagione è di sofferenza e ripianamento dei conti: la salvezza sul campo passa per il vittorioso playout con l’Aversa. Il programma per la C è triennale, eppure al secondo anno la Turris mette paura al Bari (battendolo pure al “Liguori”) giungendo ai playoff, che vince senza tuttavia poter concretizzare il ripescaggio per carenze dell’impianto “Liguori”. Stadio che, seppur tra mille traversie, si adegua nell’annata successiva, quella in cui la squadra allenata da Franco Fabiano domina sin dall’inizio con una lunga imbattibilità che vale la promozione in C nel momento in cui il lockdown per l’emergenza Covid-19 impone lo stop ai campionati e la cristallizzazione delle classifiche. L’ufficialità della promozione arriva l’8 giugno 2020. La Turris è in C dopo 19 anni! Il resto è storia dei giorni nostri…
Dal 25 luglio all’8 agosto prossimi, i Corallini alloggeranno presso l’Hotel Conte Max e svolgeranno le loro sedute d’allenamento presso il campo sportivo “Erasmo Iacovone” sotto l’attenta guida di mister Leonardo Menichini e del suo staff.