Capracotta è nota per essere uno dei paesi che giace sul tetto degli Appennini. La purezza dell’aria, i verdi prati, la calorosità della gente sono tutti argomenti indiscutibili; ma se dovessi parlare di Capracotta a un estraneo, partirei dalla sofferenza e dall’attaccamento degli emigranti alla terra d’origine. Non sto parlando del campanilismo che ognuno ha nei confronti del paese natale; l’amore dei capracottesi per la propria terra è qualcosa di peculiare, di magico e struggente, di allegro e drammatico allo stesso tempo. Un’alchimia nata, nel corso dei decenni, dalle sofferenze derivanti dalla povertà e dalla guerra, ma superate brillantemente dalla spensieratezza, dalla voglia di stare insieme, dall’importanza che si dà all’unione familiare, e da quel modo divertente di essere filosofi che contraddistingue i capracottesi.
Ebbene gli emigranti capracottesi hanno nel loro Dna tutte queste caratteristiche. Luigi Paglione è uno di questi. I suoi genitori, Carmine Paglione e Elda Pettinicchio, due capracottesi veraci, sono emigrati negli Stati Uniti d’America verso la metà degli anni sessanta, e proprio su quel ponte che ha unito Italia e America per tanti anni Luigi ha mosso i suoi primi passi. Il suo viaggio nel mondo della musica è iniziato molto presto, all’età di 6 anni, con la partecipazione all’Al Albert Show, una trasmissione televisiva molto popolare negli U.S.A. all’inizio degli anni settanta, dove Luigi si è esibito in diretta nazionale, suonando uno strumento molto caro ai capracottesi, la fisarmonica. Cantautore e musicista versatile, Luigi suona un numero svariato di strumenti, a partire dalla chitarra, passando per il basso, il sassofono, il pianoforte e, ovviamente, la fisarmonica succitata. Attualmente è molto attivo sulla scena musicale nella zona di Philadelphia, ma non mancano esibizioni anche a New York, con il gruppo “The Valkyrians” che vanta la collaborazione della fondatrice del gruppo, Cris Valkyria. Il mese scorso ha visto la luce il loro primo album, “Scent of breathlesness”, che sta riscuotendo un notevole successo. Luigi e Cris sono, inoltre, impegnati in una “missione sociale” rivolta ai bambini che versano in condizioni angoscianti, colpiti da terribili malattie e costretti a vivere le loro giornate nei grigi spazi ospedalieri; e il gruppo si adopera, con tutti i mezzi possibili, nell’organizzare eventi ludici e concerti in loco, tutto questo per allietare le sofferenze dei piccoli sfortunati. Una personalità, quella di Luigi, che sta crescendo e si arricchisce ogni giorno di più di quell’umanità che caratterizza la nostra terra, impronta indelebile dei capracottesi. Che grande gioia sarebbe riportare il cantante alle sue origini! E se lo invitassimo a suonare per la festa della Madonna di Loreto?
Massimiliano Venditti