Amo il mio paese ma amo anche questo borgo arroccato sulla montagna, da cui si domina tutto l’anfiteatro molisano. Amo i suoi silenzi, i suoi improvvisi cambiamenti di umore, le sue tempeste, le sue frescure estive. Tutto è Capracotta: le vie deserte, i gerani alle finestre, le strade a volte assolate, i camini che fumano anche a primavera o d’ estate, i rumori ovattati. Ma amo soprattutto i panorami ampi e maestosi, le montagne alte che guardano il paese come cani fedeli e ammaestrati. Poi arriva l’agosto, vetrina effimera di una realtà che non esiste: tutto viene sconvolto: gente che va, gente che viene e noi attendiamo in silenzio che i rumori si attenuino, che le notti riacquistino la loro fisionomia solita, che le strade tornino ad essere luogo d’incontro tra gente nota e smarrita che guarda il deserto circostante. Allora per noi è proprio dura.
Maria Delli Quadri