La famiglia Baccari (anche Baccaro o del Baccaro), giunta a Capracotta, abitò nei quartieri “nuovi” (quartieri sorti a Mezzogiorno dell’abitato, tra il 1400 ed il 1505) detti di S.Antonio di Padova e S. Maria. Qui sorse il palazzo Baccari, vicino al quale sorgeva una cappella dedicata a S. Maria, che si presume fondata da questa famiglia, poiché il piano soprastante la cappella era occupato da un convento o rifugio dei Frati Francescani, fondato nel 1546 da Donato Baccari.
Diversi membri della famiglia si addottorarono in legge; oltre ai fratelli mons. Nuntio e mons. Francesco, si ricorda Gerardo (n. a Capracotta) laureatosi nel 1724. Sul libro dei fuochi del 1561, sono annotati il Magnificus Bernerdinus Baccarius con la moglie Giulia, e Johannes de Baccaro.
La famiglia possedeva un altare di jus patronato nella chiesa matrice, dedicato allo Spirito Santo e a S. Caterina. I Baccari furono annoverati tra i più ricchi armentari del Molise, locati della Dogana di Foggia a partire dal 1600 con Giovanni Baccaro (forse figlio di Giulio).
A causa di una contesa iniziata con la famiglia de Majo, i Baccaro per superiori ordini, forse dell’autorità civile, forse di quella ecclesiastica, furono costretti ad abbandonare Capracotta e si trasferirono a Bonefro (infatti qui nacquero e vissero Serafino che frequentò la facoltà di medicina per il diploma di speziale conseguito nel 1754 e Beniamino, laureato il legge nel 1797); i di Majo, dal canto loro, si trasferirono a Deliceto. Si narra che avviatisi per l’esilio, due degli antichi contendenti si incontrarono ad una fonte e, vinti dalla tristezza e dalla nostalgia per aver dovuto abbandonare il paese natio, si riappacificarono tra le lacrime: la fonte da allora si chiamò Fonte del pianto. Gran parte dei fabbricati e terreni dei Baccari, secondo quanto scrive il Campanelli, furono venduti all’asta e acquistati dalla famiglia Conti; alcuni terreni da Agostino Campanelli. In Bonefro si ricordano Vincenzo Baccari, rappresentante al Consiglio Provinciale per l’anno 1861, ed i sindaci Francesco (1818-1822), Paolo (1829-1832), dott. Alberindo (1873-1873 e 1884-1885), Gennaro (1876-1878; 1885-1886; 1890-1892), dott. Filippo (1893-1894), Paolo (1905-1910).
Anche ad Agnone risulta presente una famiglia Baccaro, di cui si conoscono i nomi del Nobile e Magnifico Andrea e di Altavilla (forse padre e figlio) che possedevano una parte dei feudo di Staffoli e metà di quello di S. Mauro. Una famiglia Baccari fu ascritta al seggio nobile detto di S. Matteo, nella città di Sessa. Il Crollalanza ricorda i Baccari di Velletri a cui appartenne tale Vespasiano consigliere e priore della sua patria fin dal 1654. Alzava come arma: d’azzurro alla fascia d’oro sormontata da un toro passante al naturale e accompagnata in punta da vari ramoscelli verdi, caricati di bacche d’oro.
Tra gli appartenenti alla famiglia di Capracotta si ricordano:
Mons. Nuntio de Baccariis (Capracotta 1 mar. 1670, + Roma 10 gen. 1737), di Filippo e Cesarea Baccari, conseguì le lauree in Legge e Teologia a Napoli e fu investito dal pontefice Benedetto XIII dell’Ufficio di Vice-Reggente in Roma, incarico che gli fu confermato da Clemente XII. Intanto, il 5 febbraio del 1718, altro pontefice, Clemente XI, lo aveva nominato Vescovo di Bojano. In seguito venne nominato Consultore del Sant’Uffizio ed esaminatore dei Sacri Canoni dei Vescovi;
Mons. Francesco Baccari (Capracotta 8 ott. 1673, + Cerreto, 23 mag. 1736), fratello del precedente, conseguì le lauree in Legge e Teologia e fu nominato Vescovo di Telese nel 1722. In occasione dell’istituzione delle Suore della Carità, promossa da S. Vincenzo dé Paoli, ne curò in modo particolare la fondazione insieme a Luigia di Marillac. Nella chiesa di Capracotta è posta una lapide che ricorda la benedizione da lui impartita (1723) per la riapertura dell’edificio dopo i primi lavori di restauro. Il canonico Rossi, nel Catalogo dei Vescovi Telesini, racconta che mons. Francesco Baccari predisse il giorno della sua morte;
Giovan Prospero, fratello dei precedenti, sposò Antonia figlia del gentiluomo napoletano Diego Porpora, Tesoriere di Chieti;
Andrea de lo Baccaro, possedeva insieme a Nicola de Rosa e Vincenzo d’Eboli, una parte del feudo di Scafari;
Paola Baccari sposò Leonardo Ciccorelli da cui nacque Marzia che andò in sposa a Gregorio Carugno, padre di Amicantonio, Governatore del Duca di Capracotta.
Alfonso Di Sanza