Care amiche/i,
vi presento il programma di “Vivere con Cura a Capracotta 2016”; in particolare: le 5 settimane di scuola eco-conviviale di Luglio e Agosto e le 3 settimane di Maggio dedicate a singole piante. Dopo sei anni circa di pratiche ed elaborazioni (Scuola di raccoglitrici itineranti, Case delle Erbe, Festival delle Erbe e altro) da quest’anno parte la prima edizione di ESPO che vuole essere una Scuola stanziale, nell’itineranza delle insegnanti, unendo quindi il desiderio di radicamento con forme di scambio, gemellaggi e transumanze esistenziali-erboristiche; sui saperi, pratici e teorici, sulle Preziosissime Erbe Spontanee. Dal mio e nostro percorso, questa Scuola vuole essere eco e conviviale, quindi non a struttura piramidale, ma orizzontale, favorendo quindi tutte le esperte/i e appassionate/i che desiderano trasmettere le proprie conoscenze unendo saperi colti e anche accademici con quelli esperienziali degli usi quotidiani per una elevata qualità della vita, accessibile a tutte/i con costi contenuti: nel fare le raccolte quotidiane ciascuna/o può poi trasformarle nei laboratori per l’autoproduzione con eventuale scambio negli ambienti in cui vive. Per cui, senza chiedere nessun contributo economico alle Istituzioni (che non sono rifiutati se offerti), se non l’uso di edifici e spazi pubblici, cerchiamo di crescere sia in consapevolezza che nel riuscire a incidere nella nostra vita e in quella dei territori che abitiamo, in modo da costruire quel mondo altro e armonioso facendo tanti piccoli passi insieme. L’acronimo ESPO vuol anche essere un monito a chi ha organizzato l’EXPO a Milano nel 2015, con costi ecologici e umani enormi se non mostruosi e, come tutti i grandi eventi, continuando a generare illusioni e creando un’aspettativa miracolistica per la risoluzione dei giganteschi problemi che affliggono l’umanità. Ritengo invece che per Nutrire l’Umanità e Salvare il Pianeta occorra ripartire dai saperi e dalle pratiche delle donne Raccoglitrici che si perdono nella notte dei tempi. Saperi e pratiche che nel corso della storia sono stati via via marginalizzati – ridicolizzati – banalizzati – oscurati, se non addirittura demonizzati, arrivando fino alla Caccia alle Streghe e, ai giorni nostri, al bombardamento mediatico per un’alimentazione sempre più industrializzata e artificiale con problemi per la salute e grandi inquinamenti e disastri per il pianeta. Accanto a un quadro desolante, con guerre di ogni genere e violenze verso le donne, ci sono anche migliaia di esperienze positive per un’alimentazione sana a impatto zero. Dalle nostre ricerche emerge che bisogna rimettere al centro (in questi anni tante Associazioni, Gruppi e Individui hanno rilanciato le agricolture e gli orti naturali) le erbe spontanee “gratuite”. Innanzitutto, imparando a conoscerle e raccoglierle e, nel trasformarle per l’alimentazione e i mille altri usi, studiandole sempre di più, sia con corsi dal vivo, sul campo, che utilizzando bene internet. Il mio/nostro desiderio è che accanto all’apertura delle Case delle Erbe in ogni quartiere di città e paese, nascano soprattutto nelle zone di montagna – ma non solo – soggiorni/campeggio della durata di una o più settimane, fino ad arrivare ad una Scuola permanente, per far si che le settimane trascorse siano un’esperienza il più completa e formativa possibile, vissuta con calma e leggerezza. E anche che diventino il trampolino di lancio per innescare tanti cambiamenti nelle proprie vite, attivando gemellaggi tra città e campagna/montagna e tutti i Sud del mondo. Per realizzare tutto questo occorre riabilitare, riannodare e attualizzare i tanti saperi (e le vicende) delle donne raccoglitrici ed erboriste, in particolare quelle vissute in società matriarcali o in comunità a impronta femminile. Sono state loro le artefici e le depositarie di un senso della vita e delle relazioni tra umani e natura che hanno permesso una vita ricca e meravigliosa per tutte e tutti. Buon viaggio alla scoperta dell’affascinante multiverso e controverso Mondo delle Erbe. L’invito è che ciascuna/o che desideri partecipare a questo grande gioco, porti in dote le proprie conoscenze e esperienze e pratichi, nel partecipare, l’arte divina della condivisione e della convivialità. Ricordo l’adagio di Vivere con Cura: “zitto-zitto, piano-piano, poco-poco, bello-bello”.
Antonio D’Andrea
presidente Associazione Vivere con Cura