Edizione numero 52 de “La Pezzata”, la sagra numero uno delle sagre molisane, che si è svolta lo scorso 6 agosto sul pianoro di Prato Gentile a Capracotta. Il caldo record di quest’ultimo periodo ha richiamato un’affluenza boom di presenze. Era da qualche anno che non si vedeva tanta gente, con i parcheggi auto totalmente occupati e con la fila delle macchine in sosta, lungo la strada di accesso a Prato Gentile, da ben prima del Giardino della Flora Appenninica. Non saprei quantificare di preciso, ma penso che oggi abbiamo superato abbondantemente e oltre le 6/7 mila presenze.
La sagra de “La Pezzata”, la prima volta si tenne nel 1961 e a parte qualche piccola interruzione, si tiene ogni anno la prima domenica di agosto. Denominata giornata dell’ospitalità, richiama da sempre migliaia di persone anche da fuori regione, per degustare un’autentica pietanza legata alla civiltà della transumanza. Ed è proprio la ricetta di questo piatto tipico di Capracotta, fatto di carne di pecora depezzata e cotta in grandi “cotturi” pieni d’acqua, con l’aggiunta di sale e qualche patata, pomodoro, per dare al sugo un leggero colore, carote, sedano e infine qualche erba aromatica, ne fanno una pietanza unica nel suo genere. Naturalmente la prima cosa da fare e togliere il grasso in eccesso che viene a galla durante la cottura. E appunto, da questa operazione preliminare, “la fase di schiumatura”, deriva il nome della pezzata, in quanto inizialmente venivano usate delle pezze per filtrare il brodo durante la cottura. Oltre alla pezzata, si può assaggiare anche l’agnello alla brace e il boccone del pastore composto di interiori di agnello (fegato, cuore, animelle e polmone).
Il tutto servito in ciotole di terracotta, che rappresentano un ottimo ricordo della manifestazione.
Ma la Pezzata è anche ambiente e territorio, quello dell’Alto Molise, a partire dal luogo dove si svolge la manifestazione: Prato Gentile. Autentico anfiteatro della natura, centro benessere naturale per chi è appassionato alla pratica degli sport di montagna. Dai mesi invernali con lo sci di fondo, ai mesi estivi con il trekking, la mountain bike e la corsa in natura (trail).
Oreste D’Andrea