Venerdì 14 agosto, alle ore 17.00, l’Associazione “Amici di Capracotta” inaugurerà presso la Sala Museo della Casa Comunale la mostra “Saluti da Capracotta. Cartoline dal 1897 al 1943”. Nell’occasione, sarà presentata anche la guida alla mostra. Pubblichiamo di seguito la prefazione al volume, scritta dal collezionista Gabriele Cancella.
Nei secoli passati raramente l’artista si poneva come obiettivo primario della sua opera la “fedele” riproduzione dei luoghi rappresentati, perché era forte in lui l’impulso ad interpretare una personale visione della realtà; accadeva quindi che il linguaggio dell’immagine, che si concretizzava nella lettura pittorica dei luoghi, di rado offrisse un apporto efficace e sicuro a coloro che da queste immagini volevano risalire ad una ricostruzione storica degli stessi.
E’ dei nostri giorni invece la possibilità di utilizzare l’immagine fotografica in generale, e le cartoline in particolare, come supporto all’esame in chiave storica dell’ambiente. Il documento fotografico infatti, riproponendo senza intermediazione alcuna la sequenza che sottolinea le trasformazioni anche in chiave sociale dei luoghi nel tempo, si qualifica come mezzo estremamente vero, diretto ed efficace per uno studio analitico del territorio nel determinato momento storico. Consapevolezza che solo da qualche anno sta acquisendo la giusta importanza, ma che è fondamentale ed indispensabile per scrivere una storia più completa ed autentica di qualsiasi realtà locale.
Premessa alla selezione del materiale raccolto è stata pertanto la volontà di ripercorrere, per quanto possibile, attraverso le cartoline di Capracotta nel periodo che va dal 1897 al 1943, i vari passaggi della sua trasformazione nel tempo, documentando in questo periodo situazioni completamente scomparse, o confermandone altre sfuggite all’ignoranza distruttrice degli uomini o della guerra.
Operazione da non confondersi con il nostalgico, e per certi versi abusato, desiderio di rivedere “come eravamo”, né posta in essere come rifiuto al legittimo auspicabile processo di trasformazione del territorio e della sua economia, bensì motivata, come ed insieme alle altre iniziative dell’associazione “Amici di Capracotta”, dalla profonda aspirazione ad una originale, diversa e si spera il più possibile completa lettura del suo territorio e delle sue modificazioni. Consapevoli per ovvie ragioni della limitatezza dello strumento certamente non esaustivo, auspichiamo che le immagini di questo libro consentano tutto ciò, aiutandoci nel contempo a riflettere su come, anche ad un mezzo apparentemente modesto come la cartolina, si adatti il ruolo di fonte storica.
In questo contesto, è ovviamente fondamentale il contributo dei collezionisti Angelo Di Luozzo, Giannino Paglione, Paolo Trotta e dei signori Angelo Conti e Eugenio Giuliano che, nel loro amore verso il paese di origine, hanno generosamente messo a disposizione le loro preziose conoscenze ed ancor di più i loro archivi, raccolti in lunghi anni di pazienti e personali ricerche, donando con ciò ad essi nuova vita ed utilità.
Possiamo concludere con una considerazione: di solito avviene che le immagini siano utilizzate per corredare un testo, renderlo più gradevole e mostrare ciò che è raccontato con le parole. In questo caso, per esplicita volontà degli autori, per dirla con Giovanni De Luna: «il rapporto testo/immagine appare capovolto: non sono più le immagini ad illustrare il testo, ma è il testo che assume un ruolo ancillare e descrittivo rispetto alle immagini».
Gabriele Cancella